MAGGIO 2004
Martedì 4 maggio 2004
Ride
"Nowhere"
Venivano da Oxford, come i Radiohead. Suonavano melodie malinconiche e uggiose guarnite da squarci di feedback e ritmiche potenti, come i Radiohead. Loro, a differenza dei Radiohead, non sono diventati famosi, ma gli ascoltatori di Antenna Uno Rockstation che all'epoca avevano le orecchie ben aperte, ricorderanno sicuramente le magnifiche atmosfere dei numerosi Ep e dei primi due album di questo quartetto inglese. Inseriti all'epoca nel fenomeno "Shoegazing", i Ride hanno rappresentato in realtà molto di più. Uno sguardo al mondo dato da un'altra prospettiva, un mondo in bianco e nero pieno di tinte comunque forti. Un disco da riscoprire
Martedì 11 maggio 2004
Mudhoney
"Mudhoney"
Il suono che conquistò Seattle e poi il mondo intero. Se qualcuno cercasse il perduto spirito del grunge, lo troverà tra i solchi dei primi dischi dati alle stampe dai Mudhoney. La band di Mark Arm, dopo alcuni singoli trascinanti ed epocali come "Touch me I'm sick" e il mini "Superfuzz Bigmuff", licenzia il suo esordio sulla lunga distanza e subito sono scintille. Echi di Stooges e garage rock anni '60, proposti con una intensità che ancora oggi non conosce eguali. Un suono grasso, sporco e unto, ma allo stesso tempo agile e veloce come una coltellata in uno scontro tra gang rivali. Per suono, estetica e attitudine, il definitivo gruppo grunge.
Martedì 18 maggio 2004
My Bloody Valentine
"Loveless"
Nel 1992 la band di Kevin Shields e Blinda Butcher rappresentava quanto di più innovativo e sperimentale del panorama pop britannico. Chitarre taglienti, un magma di suono incandescente accompagnato a canzoni epocali e ad atmosfere eteree e sognanti. Laddove "Psychocandy" dei Jesus & Mary Chain aveva rappresentato l'ossatura di un nuovo tipo di suono, questo disco rappresentò la sua ideale consacrazione e punto di non ritorno. Il definitivo album pop/noise, nonchè l'ultimo lavoro del gruppo inglese, costato un'esagerazione in termini economici all'etichetta Creation di Alan McGee.
Martedì 25 maggio 2004
Spacemen 3
"Playing with fire"
Nel quindicesimo anniversario del concerto che Antenna Uno Rockstation organizzò all'allora Mascotte di Nonantola (la sera del 24 maggio 1989, era il tour promozionale di questo disco), torniamo a parlare della gloriosa band di Rugby. Se la grandezza di una band si misura dalle sue influenze e dalla sua influenza sulle generazioni successive, allora gli Spacemen 3 sono tra le più grandi band di sempre. Ipnotismo minimale, aggressività maniacale e momenti di puro lirismo. Durante gli anni di attività del gruppo, il loro lavoro è stato spesso sottovalutato, salvo poi essere stato ripescato e riscoperto come indispensabile una volta divenuti celebri i progetti da esso figliati (Spiritualized su tutti). Per noi già all'epoca erano i numeri uno. Ancora una volta, possiamo dire con orgoglio che la nostra emittente aveva visto giusto in anticipo. E, scusate la franchezza, chi pensa che manchiamo di modestia può tranquillamente andare affanculo...