MARZO/APRILE 2004
Martedì 30 marzo
Replica: sabato 3 aprile 2004
Gang of Four
"Entertainment"
Le geometrie bislacche di una band geniale che ha influenzato tutto quello che oggi esce da New York imparentato con il funk. Funk bianco e nervoso, dettato da ritmiche schematiche e serrate, testi impegnatissimi e una pregevole e sclerotizzata attitudine punk. Spruzzate di New Wave, incursioni psicotiche in salsa jazz per un album che è stato un punto di riferimento per personaggi tanto diversi come Kurt Cobain, che lo considerava un capolavoro punk-rock, e come Flea dei Red Hot Chili Peppers, che considera questo disco come "il disco che incarna quello che cercavano di fare i peppers all'inizio".
Martedì 6 aprile
Replica: sabato 10 aprile 2004
Primal Scream
"Screamedelica"
Il punto di incontro tra la cultura dei rave e la psichedelia degli anni 60. Produttori incredibili come Jimmy Miller (leggere alla voce "Rolling Stones"), gli ORB e Andy Mr. Dub Weatherall, canzoni decisamente memorabili e arrangiamenti da brivido. Un disco che ha catapultato la musica inglese nel 2000, anche se uscito dieci anni prima della fine del millennio. Da li, le cose non sarebbero state più le stesse.
Martedì 13 aprile
Replica: sabato 17 aprile 2004
Flaming Lips
"Transmissions from the satellite heart"
La visionaria psichedelia onirica dei Flaming Lips, gruppo imprescindibile del panorama rock americano, trova un suo ideale zenit in questo meraviglioso album pubblicato per la Warner nel 1994. Distorsioni abrasive si uniscono a melodie incantevoli per creare quell'universo pop che da anni i quattro dell'Oklahoma riescono a regalarci. Curiosamente uno dei titoli più venduti del catalogo dei nostri, nonostante la non facile digeribilità degli arrangiamenti, grazie anche al trascinante singolo "She don't use Jelly".
Martedì 20 aprile
Replica: sabato 24 aprile 2004
Suicide
"Suicide"
Inquietudine, ossessione, ansia. Queste le prime tre parole che vengono alla mente quando si parla dei Suicide. Minimale e nichilista, disperata ed angosciosa, la musica del duo Newyorkese ha ispirato centinaia di band venute dopo di loro (Spacemen 3 su tutti) ed ha lasciato un'impronta indelebile nel panorama musicale americano e non solo. Un disco fuori dal tempo e da ogni luogo, forte di alcuni anthem di sicuro valore come "Ghost Rider", la dolcissima "Cheree" e l'alienante "Frankie Teardrop".
Martedì 27 aprile
Husker Du
"Zen Arcade"
Il disco che ha cambiato la storia dell'Hardcore americano. Registrato secondo la filosofia punk del "buona la prima", questa opera raccoglie tutto quello che esisteva nei territori di un genere alquanto ristretto e ne ridefinisce i confini, grazie a escursioni psichedeliche come "Dreams Recurring", intermezzi acustici, strizzatine d'occhio al pop e assalti furenti all'arma bianca. Il vertice creativo di un trio straordinario.
Time is on my side è un progetto editoriale di Antenna Uno Rock Station che si propone di dare luce e visibilità a quei dischi che, come il vino buono, migliorano con il passare degli anni. In questa rubrica, in onda ogni lunedì dalle 20 alle 21, verranno analizzati e fatti ascoltare per intero album importanti per la storia della musica rock, ma anche piccole gemme dimenticate dal mondo in cassetti della memoria che riteniamo giusto riaprire. La conduzione del programma è affidata a Giancarlo Frigieri e Vanni Neri.
Ecco i dischi sezionati:
GIUGNO 2003
Lunedì 16
RASTAMAN VIBRATION (1976 Island)
- BOB MARLEY & THE WAILERS -
L'album più duro in assoluto del profeta del reggae è questo Rastaman
Vibration, vero e proprio spartiacque di una carriera folgorante che ha
portato il figlio di una scappatella tra un capitano inglese e una donna
giamaicana a divenire l'artista più influente che il terzo mondo abbia mai
prodotto. Una puntata per cercare di capire meglio la musica e la storia di
Bob Marley, dei Rasta e della Giamaica attraverso le parole e le musiche del
suo figlio più illustre (e in un caso anche di Jah Rastafari in persona).